Con l’entrata in vigore del D.Lgs. 36/2023, l’Italia ha tracciato un percorso chiaro verso la digitalizzazione integrale del ciclo di vita del contratto pubblico. Due sono oggi gli strumenti cardine di questa trasformazione: l’e-procurement, ovvero la gestione telematica delle procedure di gara, e il Building Information Modeling (BIM), metodologia innovativa applicata ai lavori pubblici.
Nel nuovo scenario normativo, le stazioni appaltanti sono chiamate a trasformarsi in soggetti digitali consapevoli, in grado di operare su piattaforme interoperabili, adottare linguaggi digitali, e promuovere una progettazione integrata e collaborativa.
L’e-procurement è l’insieme degli strumenti e delle piattaforme digitali che consentono alle stazioni appaltanti di gestire in modo telematico le gare d’appalto, dall’indizione alla stipula del contratto. Con il nuovo Codice:
– l’intero ciclo contrattuale deve avvenire esclusivamente in formato digitale;
– è obbligatoria la gestione tramite piattaforme certificate;
– la documentazione deve essere firmata digitalmente e trasmessa attraverso canali interoperabili;
– il fascicolo digitale diventa strumento probatorio e di controllo.
Il BIM (Building Information Modeling) è una metodologia digitale per la gestione delle opere pubbliche, che consente di:
– elaborare modelli tridimensionali intelligenti dell’opera;
– integrare dati tecnici, economici e gestionali fin dalla fase progettuale;
– migliorare la trasparenza e prevenire gli errori;
– semplificare la manutenzione e la gestione del patrimonio pubblico.
Dal 1° gennaio 2025, l’uso del BIM è obbligatorio per i lavori di importo superiore a 5,2 milioni di euro.
L’e-procurement e il BIM non sono semplici tecnologie: sono strumenti di buona amministrazione. Consentono di rafforzare la trasparenza, ridurre gli sprechi, valorizzare il capitale pubblico e costruire infrastrutture più sicure, intelligenti e sostenibili.
La vera svolta è l’integrazione funzionale tra gare digitali e progettazione digitale. Le stazioni appaltanti più innovative stanno già adottando:
– capitolati informativi e piani di esecuzione BIM;
– criteri di valutazione delle offerte basati sulla qualità dei modelli digitali;
– sistemi di verifica automatica (clash detection);
– strumenti di gestione e monitoraggio in tempo reale durante l’esecuzione dei lavori.
Investire oggi in questi strumenti significa costruire una pubblica amministrazione più moderna, affidabile e credibile.
Open PA offre un servizio integrato che comprende:
– assistenza legale all’adozione delle piattaforme digitali e alla redazione degli atti telematici;
– supporto alla predisposizione delle gare BIM;
– formazione operativa per RUP, funzionari tecnici e membri di Commissione;
– consulenza strategica sull’adeguamento normativo e l’integrazione tra strumenti digitali e programmazione triennale.