AI Act e compliance aziendale: tutte le novità!
AI ACT E COMPLIANCE AZIENDALE: RISCHI E OPPORTUNITA’ PER LE IMPRESE Il 2 agosto 2024 entrerà in vigore l’EU AI Act, il Regolamento europeo che
La protezione ambientale è uno dei temi più discussi degli ultimi tempi, in Unione Europea. Ed è in questo contesto che bisogna inquadrare la notizia dell’introduzione di nuovi reati e diverse sanzioni, sempre più incidenti e pesanti, per contrastare la criminalità ambientale.
La nuova direttiva, concordata con il Consiglio il 16 novembre 2023, è stata approvata con 499 voti favorevoli, 100 contrari e 23 astensioni.
Come “criminalità ambientale” figurano ora il commercio illegale di legname, l’esaurimento delle risorse idriche, le gravi violazioni della legislazione dell’UE in materia di sostanze chimiche, e l’inquinamento provocato dalle navi.
I deputati hanno voluto inserire nel testo anche i cosiddetti “reati qualificati“, vale a dire quelli che portano alla distruzione di un ecosistema e sono quindi paragonabili all’ecocidio (ad esempio gli incendi boschivi su vasta scala o l’inquinamento diffuso di aria, acqua e suolo).
I reati ambientali commessi da persone fisiche e rappresentanti d’impresa saranno punibili con la reclusione, a seconda della durata, della gravità o della reversibilità del danno. Per i cosiddetti reati qualificati, il massimo è di 8 anni di reclusione, per quelli che causano la morte di una persona 10 anni e per tutti gli altri 5 anni.
Tutti i trasgressori saranno tenuti a risarcire il danno causato e ripristinare l’ambiente danneggiato, oltre a possibili sanzioni pecuniarie. Per le imprese l’importo dipenderà dalla natura del reato: potrà essere pari al 3 o 5% del fatturato annuo mondiale o, in alternativa, a 24 o 40 milioni di EUR. Gli Stati membri potranno decidere se perseguire i reati commessi al di fuori del loro territorio.
Le sanzioni previste colpiscono, oltre alle persone fisiche quali singoli autori degli illeciti, anche le imprese e le i loro rappresentanti. È, inoltre, significativa l’attività volta a promuovere il sostegno e l’assistenza ai segnalatori (whistleblowers) che, all’interno delle aziende, denunciano la commissione di reati ambientali.
La notizia dimostra l’attenzione sempre più determinante rivolta dalle istituzioni alla responsabilità sociale d’impresa e a tutte le implicazioni, non solo etiche, che dipendono dalle scelte organizzative degli enti.
OPEN IMPRESA lavora ogni giorno accanto alle aziende, offrendo servizi di consulenza strategica per individuare profili di criticità nell’azione delle organizzazioni e soprattutto per indirizzarne il percorso con scelte di valore. Misurare l’impatto ambientale delle attività ed attuare i processi efficaci per ridurre le conseguenze dannose per l’ambiente è non solo necessario per accrescere la credibilità di una azienda ma anche per evitare di incorrere in sanzioni che possono mettere in ginocchio una intera organizzazione.
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